top of page
Cerca

Il cambiamento..

Aggiornamento: 5 apr 2020


L'enorme progresso tecnico-scientifico che si realizzò nel Rinascimento e nei secoli successivi determinò la trasformazione delle vecchie botteghe artigiane in piccole industrie e aumentò la domanda di energia necessaria a azionare le macchine.

Le ruote ad acqua si perfezionarono, si moltiplicarono, fornirono abbondante energia meccanica. Tuttavia molte industrie richiedevano anche energia termica e per produrla c'era ancora solo la legna e il carbone vegetale. Il legno era utilizzato in modo massiccio, come combustibile e come materiale da costruzione. I consumi sempre crescenti non consentivano il rinnovamento delle risorse boschive. Il sistema era sull'orlo della crisi.

L'impiego del carbone fossile prima, e l'invenzione del "coke" poi (nel 1600) risolse in parte questi problemi. Grazie a queste scoperte fu possibile l'utilizzo efficiente delle macchine a vapore: mentre la collocazione dei mulini era obbligata e fissa, le macchine a vapore potevano essere collocate dove servivano.

(Nel 1807 venne montata una macchina a vapore su una nave e nel 1825 una locomotiva a vapore mosse il primo treno. Nel 1870 il 10% della flotta mondiale era azionato da macchine a vapore e la percentuale sale al 75% all'inizio del Novecento)

Con la diffusione delle macchine a vapore e delle ferrovie aumentarono le richieste di carbone e, reciprocamente, la disponibilità della nuova forza motrice permise di estrarre una maggior quantità di carbone e di trasportarlo. Fu il primo importante passo per “l’innesco” della nascente Rivoluzione Industriale.

  • LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Fu il passaggio che condusse gran parte dei paesi occidentali a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, da un'economia tradizionale basata principalmente sull'agricoltura e sull'artigianato ad un'economia incentrata sulla produzione di beni all'interno di fabbriche di grandi dimensioni.

Iniziò d’apprima in Gran Bretagna, alla fine del XVIII secolo e modificò profondamente sia l'economia che la Società Inglese. I cambiamenti più immediati furono quelli riguardanti la natura della produzione (che cosa, come e dove si produce). Le quantità e le varietà dei beni prodotti aumentarono considerevolmente grazie alle innovazioni tecniche, alla creazione di macchinari (costruiti in acciaio e mossi dall'energia prodotta dalla macchina a vapore) sempre più sofisticati e veloci e all'applicazione di nuovi criteri di produzione. L'efficienza delle industrie crebbe anche grazie alla concentrazione degli impianti nelle principali città, in regioni minerarie, presso importanti scali ferroviari e navali. In questo modo la rivoluzione industriale innescò un ampio processo di urbanizzazione, trasdotto in un continuo e massiccio trasferimento di forza lavoro dalle aree rurali ai centri urbani e industriali.

Ben presto il fenomeno industriale dilagò anche negli altri paesi Europei ed oltre Oceano. I nuovi metodi di produzione industriale avevano, naturalmente, esigenze energetiche altissime.

Da quel momento, la storia dell'energia segnò una svolta; successivamente entreranno in scena altri grandi protagonisti: la turbina a vapore, il petrolio, il gas, i motori a scoppio e l'elettricità.

  • L’AVVENTO DELL’ENERGIA ELETTRICA

E’ bene soffermarsi sul diverso rendimento dei vari tipi di energia utilizzata nei mulini:

- In un’ora due uomini (200 Watt) con macine azionate a mano macinavano 7 Kg di cereali. - Un mulino azionato da un asino (300-400 Watt) produceva circa 12 Kg di farina. - La normale produzione di macine azionate da ruote idrauliche (2-2,5 kW) era di 80-100 Kg.

La costruzione, manutenzione e gestione dei mulini non era certamente semplice e quindi era gestita in Europa dai monaci e dai grandi feudatari con prezzi a volte esosi. Frequenti furono quindi i contrasti a volte sfociati nel sangue tra i mugnai e i contadini che preferivano macinare il grano in casa. Sino al XVIII secolo le diverse componenti meccaniche dei mulini erano realizzate in legno: successivamente i mozzi e gli alberi cominciarono a essere prodotti in ferro battuto, ma la prima ruota interamente in ferro veniva costruita solo agli inizi del XIX secolo. Per questi motivi rifiniture imperfette, ingranaggi rudimentali determinavano una bassa efficienza di conversioni e le ruote idrauliche non superavano in media i 4 kW.

Col perfezionamento dei modelli solo alla fine del XVII secolo la situazione si modificò, determinando uno straordinario incremento di produttività.Le ruote idrauliche ebbero comunque vita breve, dal momento che durante la prima metà del XIX secolo vennero introdotte le turbine idrauliche. L’invenzione delle turbine idrauliche determinò il primo radicale miglioramento nel campo dei motori prima a energia idraulica, dopo l’introduzione delle ruote molti secoli prima.

Dopo lo sfruttamento nei secoli nei mulini ad acqua, la grande evoluzione dell’uso dell’energia cinetica dell’acqua è avvenuta alla fine del diciannovesimo secolo, con la nascita dell’energia elettrica che poteva essere trasportata in qualunque sede dove vi potesse essere un uso per scopi civili, irrigui e industriali: nelle sedi dei vecchi mulini abbandonati; ancora oggi (ambientalisti permettendo), si costruiscono mini centrali che producono energia elettrica alternativa. Infatti è una risorsa pulita e inesauribile, perché rinnovabile. http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2013/09/23/news/vecchi-mulini-dalla-farina-di-grano-all-energia-verde-1.7790986?refresh_ce

L'elettricità trovò ben presto applicazioni in molti campi: illuminazione, elettrochimica, motori elettrici per usi industriali, trazione elettrica, ascensori, ecc.

Giovanni Gramatica (1860-1909) industriale pioniere dell'elettricità e del cinematografo

Giovanni Gramatica (1860-1909) industriale pioniere dell'elettricità e del cinematografo

La sostituzione della corrente continua con la corrente alternata e l'invenzione del trasformatore consentirono, nell'ultimo decennio del secolo, il trasporto dell'elettricità su lunghe distanze e ne facilitarono la diffusione su tutti i territori.

Nella seconda metà del XIX secolo, a causa di gravi malattie della vite e del gelso, l’agricoltura dell’Alto Milanese ed in vallata, entrò in crisi. Dopo anni di difficoltà, tuttavia, la bachicoltura ne uscì addirittura rafforzata: si optò infatti per l’uso di varietà di bachi da seta resistenti alle malattie mentre per la vite si decise in gran parte dei casi per l’espianto. L’epoca di crisi dell’agricoltura coincise con la prima crescita industriale: si svilupparono in zona le manifatture e le prime infrastrutture. Siamo in piena depressione economica , sull’onda della prima grande crisi mondiale e del crollo dei prezzi agricoli, avvenuto a seguito del riversarsi sul mercato italiano dei prodotti provenienti dall’estero.

Il protezionismo, lo sviluppo tecnico e culturale e la nascita delle casse rurali alleviarono la crisi del settore agricolo ma anche in questo caso il fattore che diede il maggiore contributo a risolverla fu proprio lo sviluppo industriale: con l’avvento dell’energia elettrica che soppiantò l’acqua come forza motrice.

Colico 1897 - Preliminari per la vendita di una fonte d’acqua per la produzione dell’energia elettrica fra il municipio di Colico e Giovanni Gramatica

Colico 1897 - Preliminari per la vendita di una fonte d’acqua per la produzione dell’energia elettrica fra il municipio di Colico e Giovanni Gramatica

Le industrie vennero costruite anche lontano dai corsi d’acqua, e i mulini cominciarono progressivamente a scomparire.

Nel periodo tra le due guerre mondiali ci fu inoltre il tracollo definitivo della bachicoltura, determinato da un altro periodo di crisi e dalla difficoltà di collocare la seta sul mercato estero. Paritariamente la scomparsa dei Gelsi.

La presenza di nuove industrie determinò un repentino cambiamento nell’economia generale e dunque come ricaduta .. nel paesaggio locale, mutandone il volto nel breve volgere di un paio di generazioni. La forte crescita ebbe come ricaduta positiva un diffuso aumento del benessere e della ricchezza, ma dall’altro portò con sé inquinamento ambientale e una crescita urbana esponenziale.

Con gli anni Cinquanta la meccanizzazione dell’agricoltura, l’uso dei prodotti chimici e la diffusione di vegetali (in particolare cereali e mais) e animali (in particolare bovini) ad alto rendimento determinarono un forte aumento della produzione agricola, ma anche grandi trasformazioni del paesaggio agrario: scomparvero alcuni filari di alberi, fossi e sentieri, poiché ostacolavano il lavoro dei mezzi agricoli, e si diffuse la monocoltura del mais. L’uso di fertilizzanti e pesticidi e il conseguente abbandono delle pratiche di rotazione agraria e di concimazione naturale che per secoli avevano mantenuto un certo equilibrio ambientale, concorsero all’estinzione di alcune specie sia animali sia vegetali.

Qui finisce materialemente la produzione del Molino Maufet che nonostante secoli di funzionamento praticamente costante, nonostante la scelta di non cedere alla corrente elettrica o ad altri fonti energetiche si spense con la morte degli ultimi proprietari.

Negli anni Sessanta l’avvio della politica agraria comunitaria aggravò la situazione, favorendo l’incremento della produttività agricola con misure di protezionismo e tutela dei prezzi.

Negli ultimi decenni lo sviluppo urbano sempre più intenso e senza una pianificazione efficace dal punto di vista ecologico, ha frammentato il territorio contribuendo a smarrire l’identità socio culturale dei paesi e alterando, talora gravemente, l’equilibrio degli ecosistemi agricoli residui.

All’alba del 2017 corrono i 191 anni del Molino Maufet ed i 317 anni della Pila con tutta la sua semplice Storia e le “mirabolanti rustiche” vicessitudini. www.molinomaufet.com

--> Curiosità:

  • con l’avvento delle due Guerre il conferimento dei metalli divenne obbligatorio per supplire al crescente bisogno bellico. Molti dei mulini che cedettero al passo tecnologico dunque alla sostituzione degli organi meccanici lignei con quelli metallici vennero prematuramente smantellati. Il Mulino Maufet che non optò per questa coraggiosa scelta sopravvisse a quegli anni bui, arrivando fino a noi.

  • Dall'Ottocento a oggi: vicende e iniziative di una famiglia lombarda.Le origini dell'apicoltura razionale in Lombardia, innovazioni nell'industria delle pelli, iniziative pionieristiche nell'elettricità e nella cinematografia www.apigram.it

bottom of page