- GUESTHOUSE -
Quale modo più bello di far tornare la vita in questo mulino che di vite ne ha viste varcare il suo uscio fino a perderne il conto nei secoli..? Circondarci di amici che abbiano voglia di una fuga dalla frenesia, di un ritorno alle origini pur con i piedi ben piantati nella nostra epoca, di fermarsi ad ascoltare dei silenziosi rumori perduti e dei profumi dimenticati.. Vi aspettiamo, da oggi sarà infatti possibile alloggiare nella Guesthouse del mulino..!
Il primi due alloggi pronti ad ospitarvi sono il Granaio e Casa Amalia..
Abbiamo parlato spesso dei due fratelli Maufet, ma non vi abbiamo mai raccontato di Amalia.. e chi era Amalia..?
Amalia era nata lontana, in una famiglia semplice.. un giorno l'amore l'ha unita a Francesco, un uomo la quale famiglia era originaria di Villatico.. e dopo qualche anno, proprio tornando nei luoghi della sua infanzia.. lei si innamorò irrimediabilmente di questo luogo.. e fu' così che agli inizi del '900 venne costruita la sua "Casina Amalia"..
Cullata dallo scrociare vigoroso della roggia del Molino.. che confinava proprio con il giardino.. o forse è meglio chiamarlo “bosco”, della casa dai muri spessi in sasso osserva le sue bambine Ada e Giuliana giocare, vede il suo amato lago.. i camini fumanti di Villatico.. e il campanile della Chiesa di San Bernardino ove non mancava mai di presenziare alle funzioni ordinata e composta..
”Scivolare.. scivolare..!” 🎼 La fisarmonica che suona.. la cutizza sul fuoco, un’oca attaccata al grembiule.. l’acqua dalla roggia scroscia nel laghetto.. il dondolo cigola davanti al noce.. due angioletti e una poesia sul grande camino.. Amalia era anche questo.
“Oh noi bambini gironzolavamo spesso tra il mulino e la casa della Sciura Amalia.. scappavamo dalle sgridate dei Maufet quando giocavamo con l'acqua alle ruote mentre giravano vigorose.. e ci mettevamo chini a sbirciare tra le foglie di lauro della sua siepe.. cosa ci fosse al di là era un misto di mistero e tentazione che accendeva la curiosità di tutti noi piccini.. si sentivano i cani abbaiare.. qualche oca starnazzare.. si scorgevano alberi altissimi e folti.. e questa figura femminile schiva e solitaria, ma al tempo stesso così inspiegabilmente accogliente.. Se ci vedeva noi subito ci nascondevamo, ma lei si avvicinava a noi con dolcezza e ci lasciava entrare.. come dire “nel suo regno”.. e a quel punto non mancava mai di un sorriso e tante caramelle..!”
Nessuno è mai più riuscito a portarla via dai suoi luoghi.. e dalla sua casa di tutta una vita.. e infatti quella è sempre stata ed ancora oggi è per tutti.. la Casa di Amalia..
.. to be continued ..
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