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Sono Marta..

Immagine del redattore: Molino MaufetMolino Maufet

Buona lettura!

Sono Marta e la mia vita è legata da sempre al ritmo del mulino. Qui, al Maufet, il tempo scandisce il lavoro e il fruscio della farina che si trasforma. In questi giorni il mattino sembra attutito da un'opprimente quiete. Da un pò, il cielo piange senza sosta ed un velo grigio avvolge tutto.. indistintamente, anche me.


Ogni cosa si trasforma, come la piccola immaginetta sempre li.. sul comodino pare un acquarello dai colori sbiaditi, ma è pur sempre la mia preferita, un regalo lontano.

Un'umidità insistente si è insinuata in ogni angolo.. penetra nelle ossa come pungiglioni freddi ed ogni mattina, al sorgere del sole o meglio, a quel flebile chiarore che riesce a filtrare attraverso le nuvole, mi sveglio con un senso di pesantezza.


L'aria è satura d'acqua e l'odore del legno bagnato si mescola a quello della terra smossa. Indosso i miei abiti più pesanti su pelle tenace, ruvida per circostanza. Il mio compito è aiutare mio padre nella macinazione del grano.. questa pioggia incessante rende il lavoro faticoso ed i sacchi più pesanti, ma io sono la sua certezza.


In casa, la situazione non è migliore. Mia madre è presa da una tosse insistente che le toglie il respiro. La vedo sfinita, e la sua debolezza mi angoscia. Leggo negli occhi di mio padre la stanchezza e la speranzosa attesa della sua guarigione.

La sua fronte è segnata dalle rughe e le sue mani tremano leggermente mentre siede veloce in mille sgabelli altrettanto poco stabili.


Nonostante tutto, cerco di mantenere la speranza. So che presto il sole tornerà a splendere e che la vita riprenderà il suo corso, come sempre del resto. Per ora, mi accontento di piccoli momenti di gioia: il calore del fuoco che danza allegro sembra scacciare via un po' del freddo..

Un leggero profumo di pino, quel che possiamo permetterci di bruciare, riempie la casa, ed alcune donne ci aiutano, in questi giorni in un rifugio sicuro.


Qui, al riparo dalle nuvole e dall'impeto divino, tutto sembra scorrere più lentamente, ma è forse.. solo un'impressione, un'inaspettata e flebile carezza.

Ed io, mentre ascolto litanie di racconti curiosi, mi sento parte di qualcosa di più grande. Sono una piccola parte di un antico meccanismo, un ingranaggio da capire e da crescere ,storia... forse in parte, di tutti.


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