Un gesto che spezza, un gesto che continua
- Molino Maufet

- 4 giorni fa
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Buona lettura!

Nelle foreste della California, più di tredici secoli fa, cominciò a crescere una sequoia.
Anno dopo anno, il suo tronco registrò la storia del mondo: guerre, scoperte, rinascite.
Ogni anello era un respiro, una stagione di luce e di silenzio.
Quando nel 1891 due persone la tagliarono, quella vita lunga oltre mille anni si interruppe in un solo giorno.
Non per cattiveria, forse, ma per abitudine, per necessità, o semplicemente perché l’uomo dimentica spesso di far parte dello stesso cerchio che recide.
È questo il paradosso più grande: basta una singola decisione per cambiare il destino di ciò che ha impiegato secoli a diventare ciò che è.
Un gesto minimo, e interi equilibri — naturali, umani, storici — si spostano per sempre.
Guardando oggi quella sezione immensa, attraversata dagli anelli del tempo, ci colpisce un dettaglio:
in corrispondenza del punto dove — in un’altra epoca, in un altro mondo — si colloca il Molino Maufet, compare la figura di una donna.
Ed è impossibile non pensare alle generazioni di donne che, da secoli, hanno custodito e fatto vivere questo luogo:
mani che hanno impastato, lavato, riparato, tenuto accesa l’acqua e la memoria.
La sequoia, il molino, e noi: tutti parte dello stesso disegno circolare.
A volte basta un solo gesto per spezzare un ciclo millenario,
altre volte basta una sola scelta per farlo continuare.
Forse è questo che dovremmo ricordare, ogni volta che tocchiamo qualcosa di antico —
che il tempo non si misura solo in anni, ma in cura.
— Testo a cura del Molino Maufet – Colico (LC) —





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